giovedì 22 settembre 2011

Il numero d'oro,per gli amici Φ

Si può dire che una linea retta sia stata divisa secondo la proporzione estrema e media quando l’intera linea sta alla parte maggiore così come la maggiore sta alla minore”[Definizione della sezione aurea data da Euclide]

Che cos’è Φ?  Perché  questo numero è stato definito, nel corso dei secoli, “aureo”? E qual è la ragione dell’interesse che esso ha destato fin dall’antichità?
Innanzitutto, Φ ,il cui valore è 1,6180339887 (dunque un numero irrazionale come p) rappresenta una proporzione. Sia nell’accezione matematica, sia nell’accezione estetica del termine: esso infatti esprime una relazione a livello quantitativo, ma possiede anche la singolare proprietà di rendere particolarmente piacevole e armonioso alla nostra vista ciò a cui viene applicato.
Il primo a dare una definizione rigorosa di Φ fu il matematico Euclide, attivo ad Alessandria. Nella sua opera fondamentale, gli Elementi egli ritorna a più riprese sulla definizione del rapporto aureo e lo utilizza anche nella costruzione di un particolare gruppo di solidi, detti Platonici.
Dopo Euclide, lo studio del rapporto aureo – uno dei tanti nomi con cui si è parlato di Φ - ha conosciuto alterne fortune. A momenti di fervente interesse, si sono succedute vere e proprie “età oscure”, nelle quali Φ sembrava esser stato dimenticato.
Ma, cosa che rende ancora più affascinante il numero aureo, è la sua applicazione in discipline differenti dalla matematica, ad esempio l’arte, la biologia, l’astronomia, la musica e la psicologia.
Questa sua caratteristica ha però fatto sì che molti appassionati di sezione aurea individuassero sue improbabili manifestazioni.

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